Abstract
L’assoluta anomalia costituita dalla prima edizione delle Vite – per quantità dei dati raccolti, intelligenza critica, complessità della visione storiografica, e dunque sia sul piano dei contenuti sia su quello dei metodi – èstata fin dagli albori dei moderni studi su Vasari uno degli aspetti più evidentemente meritevoli di indagine e resta, a tutt’oggi, quello più fitto di interrogativi. Da dove nascono i presupposti di quest’opera, che all’apparenza si erge del tutto isolata nel cuore del Cinquecento, percepita fin da subito e poi, pur tra le polemiche, con un’assoluta continuità attraverso i secoli, come il testo fondatore della disciplina storico-artistica?
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