Abstract
Che nel Medioevo e nell’età moderna vi sia stata un’alta percentuale di religiosi tra coloro che fornirono importanti contributi nei campi delle lettere e delle scienze è certamente un dato ben noto e che va messo in stretta connessione soprattutto con la posizione prima di assoluto monopolio e poi di forte predominanza che la Chiesa deteneva nel campo dell’istruzione e dei cui effetti beneficiarono in primo luogo coloro che avevano intrapreso una carriera ecclesiastica. Forse un poco più sorprendente è scoprire – se è giusto quanto scriveva un secolo fa Daniel Mornet a proposito della Francia -che i religiosi rappresentavano una quota del 50% anche tra coloro che ancora nel Settecento (cioè nell’epoca dei Lumi e della Ragione) erano attivi nel settore che qui più specificatamente ci interessa, quello della storia naturale.